Chi si trova a vivere in Germania deve ovviamente far i conti, oltre che con il clima, il cibo, la mentalità , anche con la lingua. Del resto imparare la lingua del luogo è sempre il primo step per l’integrazione ed è fondamentale anche per il lavoro, a parte l’eccezione di poche grandi aziende internazionali e ruoli molto specifici. Quelli particolarmente radical e che vogliono tirarsela si affretteranno a dire: “bellissimo il tedesco, cooooosì musicale, affascinante, logico, la lingua della filosofia mica per niente: che poi, alla fine è molto più semplice dell’inglese, no?!” Verissimo, il tedesco è una lingua estremamente logica e precisa: pensate che, solo per fare un esempio, non si confonde un’uscita che si attraversa a piedi (Ausgang) con un’uscita che si imbocca con un’auto (Ausfahrt); la struttura linguistica è fatta di concetti che richiamano altri concetti con catene logiche talmente concatenate che una volta capito come funziona ci si chiede come sia possibile non averci pensato anche in altre lingue.
Però questo è un post semicialtrone di vita pratica, non per addetti ai lavori, quindi non è di questo che voglio parlarvi, tantomeno di questioni grammaticali e di filologia, ma di una qualcosa di più terra terra, molto pratica, che chi si trova a far i conti con la lingua tedesca al primo stadio ben conosce: gli articoli, anzi meglio: i generi.
Anche l’italiano non è una lingua semplice quanto ad articoli che il lo la i gli le a ben pensarci sembra uscito dalla mente di un sadico se uno deve impararli così, a memoria. Il fatto è che il problema non è tanto l’articolo, ma il genere: i tedeschi hanno pensato bene di aggiungere a maschile  e femminile il terzo genere, il neutro. (sì lo so bene che l’origine è più antica, non facciamone una questione filologica, che io son terra terra e sto parlando da caciarona). E non è che con il neutro loro indicano quello che per noi è comunemente neutro, ma cose che un sesso, sempre per noi, ce l’hanno eccome. Perché se DAS baby ha ancora un senso che sia neutro, già das mädchen (la ragazza) per noi ha dell’incomprensibile (in realtà un senso ce l’ha, ma non è che uno al primo impatto con la lingua può aver una risposta a tutto, in fondo quello che serve è cavarsela!). E perché il ragazzo -der junge è maschile allora? Cos’è sta discriminazione?
A volte uno per ricordarseli si inventa delle pippe mentali da squilibrato, ma son quei famosi giochetti, gli appigli logici che funzionano, quando abbiam superato quell’età in cui non assorbiamo più tutto come delle spugne senza sforzo e ascoltando. Tipo l’acqua -das wasser: neutro. Il vino: der wein: maschile La birra che sarà ? Neutro, no, perché quelli ne tracannano più dell’acqua (e costa pure meno, cosa volete di più?!).
Il sole e la luna, forze cosmiche maschili e femminili? Invertiteli, date retta a me: die Sonne e der Mond!
Delle regole alla fine ci sono, ad esempio legate alle finali dei nomi: tutti i sostantivi che terminano in enz, ung, ur, schaft sono femminili, ad esempio. (ora non pretendete la regola completa da me, vero? che la grammatica me la sono completamente scordata, e non è rara che nel bel mezzo di una conversazione seria e impegnata come può essere “anche oggi piove” e le sue mille inutili varianti, mi trovo a incartarmi su un sostantivo -dopo averne cannati altri 15 di fila con scioltezza ma in beata ignoranza, e cominciare a borbottare compulsivamente con espressione a punto di domanda e sopracciglia aggrottate: der die das? E poi mi chiedo perché mi considerano strana…
Detto ciò come fare a impararli?
-  metodo “chi secchia nasce secchia rimane”: studiarli a memoria, con il bel metodo anglosassone del cartellino. Vi scrivete i vostri elenchi di nomi con tanto di articolo, uno per cartellino, e ve li studiate così, come se ci fosse un domani ovunque vi capiti di essere seduti: sulla U-Bahn, davanti alla birra, in bagno…
- metodo “all’italiana: fai  a caso e sbattitene”: tutti sanno che non sei madrelingua e non si scandalizzeranno se sbagli gli articoli. Che poi ci sono pure i verbi, le preposizioni ecc. Certo questo metodo funziona di più sulle conversazioni da bar che sul lavoro, ma fai tu. In fondo se non infastidisce te non sarò certo l’interlocutore ad a averne a male. Io all’inizio ero molto più attenta, ora me ne sbatto e faccio uno strafalcione dietro l’altro!
- metodo “baro con eleganza”: quando non sai l’articolo pronuncia una specie di “de” con la e chiusa e detta velocemente! I tedeschi parlando velocemente tagliano le parole, quindi può esser comunque percepito come semicorretto!
- “Tira il dado!” che poi è la variente giocosa del metodo all’italiana:Ve ne vengono altri? ovviamente l’unico consiglio serio è studiate, leggete, ascoltate la radio, guardate i film o le serie e assorbirete la lingua, per il resto non fatevene un cruccio e andate a naso (o a caso), davvero nessuno si scandalizzerà ! E per tirarci sù il morale, allora è vero che il tedesco è più facile dell’inglese!
[…] allegri. Come quando ci ha parlato delle difficoltà della grammatica tedesca nel suo “Germania per principianti: gli articoli tedeschi” dove affronta con leggerezza ed a modo suo le difficoltà del tedesco. Eppure anche lei […]